Jenus di Don Alemanno è satira allo stato puro.
Il fumetto parla di una futura discesa rottambulesca sulla terra del Messia.
Prima parte dell’intervista alla Guest Star Alessandro Mereu pseudonimo di Don Alemanno.
Jenus è ventuto sulla terra con l’amnesia
Jenus è il primo fumetto scritto e disegnato da Alessandro Mereu pseudonimo di
Don Alemanno, racconta della rottambulesca discesa del Messia sulla terra.
Il quale è stato inviato per ristabilire l’ordine nel mondo, perché i terresti sono fuori controllo per via della perdizione, dell’avidità, degli spettri del potere che incombono sulla Chiesa.
Le vignette del fumetto ebbero vita nel mondo online, inseguito fu creata una fanpage sul social Facebook che riscosse popolarità.
Nel 2012 il fumetto fu pubblicato dalla MagicPress, le avventure continuano e sono stati realizzati 15 albi.
Il suo autore gode di una schiera di innumerevoli fans in crescita di anno in anno, partecipa alle fiere dei fumetti come Lucca Comix 2103 dove per quell’occasione lo trovavi al suo stand con indosso l’abito preliare e una valigetta piena di “ostie” che offriva ai fedeli.
La sua popolorità ha fatto sicché fosse recensito dalle testate giornalistiche come WIRDE e Panorama.
Sinossi
Junus by Don Alemanno (MagicPress-vol. 1)
Un giorno Dio decise di inviare il suo figlio prediletto Jenus sulla terra, dove gli uomini oramai avevano perso il lume della ragione, il suo compito è di ridare speranza e un buon esempio di rettitudine.
Per la seconda volta Jenus si dirige verso la terra, questa volta con un volo in picchiata, ma Dio durante il volo gli dà sembianze umane troppo presto, facendolo sfracellare al suolo.
A causa dello schianto Jenus ha l’amnesia, ricoverato in ospedale viene visitato dall’Agnello di Dio Agnus inviato da Dio, per aiutare il Messia che deve riacquistare la memoria.
Agnus, è il fedele amico fin dalla sua infanzia, ha il compito di aiutare Jenus per il suo incarico divino, insieme dovranno riportare la Chiesa Cattolica sulla retta via ostacolando i malefici piani del Papa Benedetto XVI, che tenterà con ogni mezzo di eliminarli.
Jenus e Agnus iniziano il loro viaggio avventuroso sulla terra.
Jenus vs Gabriel-La furia degli angeli
Gabriel-La furia degli angeli (Shane Abbess-2007)
Cosa hanno in comune Jenus vs Gabriel-La furia degli angeli?
Jenus pur rappresentando la satira italiana, racconta in modo fantasioso il disastro ulteriore del mondo in rovina.
Il Messia smemorato insieme al suo inseparabile Agnus devono riportare l’ordine per salvaguardare la sopravvivenza del genere umano.
Il racconto satirico è leggero come una lama tagliente di un coltello, alcune vignette con la rappresentazioni di altre religioni ha creato non poche discussioni.
Oltre ai personaggi religiosi, sono presenti i Supereroi della Marvel, SpongeBob, il cantante Gianni Morandi, il giornalista Enrico Mentana etc., quasi tutti porta una ventata di allegria.
Chi legge il fumetto Jenus, viene colto dal ricordo lontano del film Gabriel-La furia degli angeli del 2007 diretto da Shane Abbess, con protagonista principale il compianto attore
Andy Whitfield.
Il film mette in rilievo come gli Arcangeli venendo sulla terra oscurata dal male possano perdersi e non compiere il loro compito.
Per fortuna arriva Gabriel e ristabilisce l’ordine.
Il film Gabriel-La furia degli angeli ha una scenografia interessante, lo script è apocalittico, molto fantasioso e alcune scene sono state saccheggiate da altri film come il Corvo del 1994 diretto da Alex Proyas, interpretato dal compianto attore Brando Bruce Lee che morì proprio su questo set durante le riprese.
Il Corvo era tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr.
Non farò lo spoiler.
Ritornando alla domanda cosa hanno in comune il fumetto Jenus e il film Gabriel- la furia degli angeli, ora ve lo spiego.
“C’è un luogo
dove anche gli angeli
hanno paura di andare.”
Gabriel – La furia degli angeli
Nel film L’Arcangelo Gabriel discende -“cade” ma senza farsi male, in un mondo chiamato Purgatorio.
Nel fumetto Jenus cade sulla Terra con un volo in picchiata e si fa male perdendo la memoria.
Nel film La missione divina è di combattere contro i sette Arcangeli caduti, guidati da Satana che si rivelerà essere l’Arcangelo Michele ribellatosi alle leggi divine.
Nel fumetto Jenus insieme a Agnus drovranno combattere il crudele Papa Benedetto VXI.
Nel film L’Arcangelo Gabriel riporta la luce in quel mondo.
Nel fumetto Jenus vince il bene e distrugge il male.
Come si può comprendere ogni autore ha una propria visione di come giungerà il Messia sulla terra in un prossimo futuro.
Prima parte dell’intervista alla Guest Star Alessandro Mereu
pseudonimo Don Alemanno
Alessandro Mereu pseudonimo Don Aleamanno & Lara Ceroni
Durante la Fiera di Bologna Comix & Cospaly Show 2018 nei giorni 30 giugno e 1 luglio dell’anno corrente, presso il Parco del Cavaticcio e il Cassero, tra i diversi ospiti della manifestazione c’era Don Alemanno.
La prima serata d’apertura del Festival Bologna Comix 2018 è stata caratterizzata con la musica travolgente di Giorgio Vanni.
A Spasso tra le Comparazione è lieta di presentarvi per questa occasione
l’intervista che ho realizzato con la Guest Star Alessandro Mereu
in arte Don Alemanno.
Porgo i miei più sentiti ringraziamenti a tutto lo staff del Bologna Comix 2018 e all’intervistato Alessandro Mereu, per questa grande opportunità.
Ciao Alessandro Mereu, ci puoi spiegare perché hai scelto il nome Don Alemanno?
Ho scelto il nome senza nessuna correlazione con l’ambito ecclesiastico.
In Sardegna Don può essere un titolo nobiliare di origine spagnola, infatti il mio bisnonno era Don, Don Guido.
Ho preso spunto da questa caratteristica della mia famiglia che aveva un bisnonno con il titolo nobiliare, anche se non eravamo possedimenti terrieri o né avevamo un seguito di vassalli.
Mentre Alemanno nasce dall’unione tra il mio nome che è Alessandro e la parola sarda Mannu che sta a significare Grande.
Perché durante una festa nel 2005-2006 tra amici, la padrona di casa aveva scritto sui bicchieri di plastica i nomi degli ospiti e mi aveva scritto Ale.
Il semplice nome Ale risultava essere troppo banale.
Insieme ad un amico abbiamo deciso di aggiungere qualche elemento prima e dopo il nome Ale.
Il mio amico mi suggerì di aggiungere Alessandro il Grande, ma mi sembrava troppo da sboroni, poi decidemmo di utilizzare una terminologia che ricordava la linguistica sarda e scegliemmo la parola sarda Mannu che significa Grande.
Don è stato aggiunto perché il mio amico mi suggerì di aggiungere un titolo nobiliare e lì non c’era problemi perché lo aveva il mio bisnonno.
Da questo semplice bicchiere di plastica è nato il nickname e non avrei mai immaginato in un futuro che sarei diventato un fumettista e avrei utilizzato il nome d’arte per la pubblicazione dei miei lavori con la casa editrice.
Nel tempo hai raggiunto importanti obbiettivi come gli Holy Martyr, come Blogger ricevendo importanti premi anche come fumettista esordiente.
Oltre ad avere raggiunto queste vette, quali altre ti piacerebbe raggiungere?
In realtà non sono mai stati degli obbiettivi, cioè quando lì ambisci gli obbiettivi che hai fai di tutto per ottenerli.
In realtà non ho mai sognato di fare il cantante o il fumettista perché da bambino a momenti non sapevo ne anche che esistevano i fumettisti.
Semplicemente ho iniziato quando facevo altro cioè il tecnico informatico, scarabocchiavo delle vignette per i miei colleghi e per i miei amici, i quali mi consigliarono di metterle su Facebook.
Naturalmente, io ero iscritto su Facebook ma non avevo mai pensato di poterlo usare per questo scopo.
Nei primi del 2012 ho iniziato a pubblicare, il suo algoritmo funzionava meglio consentendo ad arrivare a molte più persone e in un tempo molto breve le mie vignette sono diventate molto note sul web.
Quando ho raggiunto una buona visibilità, ho iniziato a prendere sul serio il ruolo da fumettista perché forte di un buon seguito di utenza e anche le case editrici si sono interessate a me.
Su Wikipedia risulta che sei stato nominato per il Blog dai Macchianera Award come “Miglior Rivelazione”.
Come si chiama il tuo Blog?
I Macchianera Award ha scritto un’imprecisione, perché davano il premio al miglior fumettista web, se non ricordo male arrivai secondo dopo Zerocalcare.
In realtà non c’era nessun Blog, forse loro hanno inserito la categoria Fumettista-Blogger, ma probabilmente perché ancora non esisteva una categoria ben precisa del fumetto.
Ho un portale Don Alemanno.com contiene esclusivamente le vignette che posto già su Facebook, non viene aggiornato in modo allineato perché la mia vetrina è Facebook.
Come sei diventato il cantante heavy metal del gruppo Holy Martyr?
La nascita della band risale al 2001 e io canto negli Holy Marty da quella data, siamo stati scritturati dalla Audio Globe Regulart per i primi quattro album e da lì abbiamo iniziato a produrli nel 2007.
Abbiamo deciso di spostarci dalla Sardegna per vivere in quello che noi chiamiamo il Continente.
Lo scopo era quello di suonare, vivendo in Sardegna era difficile perché era ristretto il bacino d’utenza.
In realtà, chi ascolta e segue la nostra musica sono le nazioni: della Grecia, della Spagna, della Germania e della Francia.
Noi non eravamo interessati a suonare in piccoli locali italiani, ma volevamo fare concerti all’estero, quindi nel 2008 abbiamo deciso tutti e cinque di andare a vivere a Milano in modo tale da poter incidere l’album e suonare in giro per l’Europa.
Poi, nel 2102 quando ho iniziato a fare Jenus, l’organizzazione per incontrarci per fare le prove con gli Holy Martyr è venuto a mancare per le difficoltà di tutti in ambito logistico in quanto parte della band si era trasferita da Milano per lavoro al centro Italia, i live si sono ridotti al minimo.
Continuiamo a pubblicare, a marzo dell’anno scorso è uscito l’album e dopo alcune prove abbiamo fatto alcuni live all’estero.
La serie NaziVegan Heidi sceneggiato da te (Don Alemanno) e disegnato da Boban Pesov, ha spopolato un po’ dappertutto, ci sono state anche le censure tipo Facebook per delle immagini, però c’era stato un grande successo di pubblico.
Questo aspetto di notorietà che sicuramente avevi ottenuto precedentemente ti ha cambiato la vita, ti ha aiutato in altri aspetti, hai avuto dalla tua città natale dei riconoscimenti tipo dei premi come miglior artista?
La mia vita non è tanto cambiata perché non essendo un attore che invece può essere riconosciuto in strada, può avere richieste per farsi fotografare e può avere delle difficoltà a condurre una vita normale con la propria privacy, ma io faccio il fumettista e la maggior parte delle persone che comprano i miei prodotti non sanno come io sia fatto.
Quindi, è difficile che mi cambi l’esistenza perché non tutti mi conoscono, ma conoscono solo il mio prodotto.
Già sarebbe difficile se io fossi un YouTuber, a parte un po’ lo sono perché ho un canale YouTube, chi fa quell’attività in modo costante allora a quel punto sarebbe più complicato gestire la situazione, perché gli YouTuber mettendoci la faccia cioè parlando direttamente alla telecamera vengono riconosciuti e hanno la possibilità di fare tutta una serie di attività che prescindono da YouTube ma che sono collegate quindi possono fare televisione, c’è chi ha iniziato a fare radio e cinema mi viene in mente Claudio Di Biagio e ci sono tanti esempi.
Sto vivendo una dimensione dove il mio prodotto sta andando bene come anche NaziVegan Heidi, posso ancora mantenere la mia tranquillità addirittura.
Mi è capitato di essere invitato a delle cene di alcuni amici, mentre parliamo non hanno la minima idea che sono l’artista delle vignette che posto su FaceBook, perché devi essere molto presente sul social, ma è anche vero che molti mi riconoscono perché negli ultimi tempi ho collaborato con Immanuel Casto, Feudalismo & libertà, Nano World Stile, quindi spesso e volentieri o nei concerti o in altre occasioni sono comparso diciamo come la Madonna, quindi era inevitabile che la mia faccia si vedesse e ci vivo bene.
Nel mio Paese non ho avuto particolari riconoscimenti come si dice <Nemo Propheta in Patria> < Nessuno è profeta nella sua Patria>, però mi sono tolto le mie soddisfazioni cioè faccio quello che mi piace, nonostante non sia la mia passione, i fumetti neanche lì leggo.
Però è una cosa che mi diverte, sarei un ipocrita se direi il contrario.
Quindi, ringrazio l’Universo per avermi fatto fare questo lavoro piuttosto altre cose ben più pesanti e stressanti dal punto di vista fisico e mentale.
Quando crei i tuoi fumetti come Gianni Abbraccio, l’ho letto è molto bello, dove prendi ispirazione per creare il disegno e la sceneggiatura?
Facendo satira prendo da ciò che mi offre l’attualità, prendo spunto dai comportamenti umani, da alcune cose relative alla mia vita che mi sono capitate nel mio passato, persone che ho incontrato, aneddoti.
Però, normalmente facendo satira attingo dal sociale, attingo dalla realtà, da ciò che succede tutti i giorni.
Mi sveglio vedo quello che succede e qualcosa di quello che succede sicuramente mi ispira a mettere in pratica e iniziare a creare delle vignette.
Non c’è una regola precisa, ma di base mi faccio ispirare da quello che accade, perché di per sé quello che accade ha già una grande matrice comica in quando sia i fatti e sia nelle dichiarazione dei protagonisti, che non trovarci un lato comico molto spesso per me è presso che impossibile.
Non faccio né anche grossa fatica a trovare degli spunti.
In molti dei tuoi fumetti utilizzi i personaggi di Guerre Stellari, sei un loro fan?
Sì certo, sono un fan di Guerre Stellari.
E, sono un fan del vero Guerre Stellari e non degli ultimi prodotti cinematografici.
Nei tuoi fumetti coinvolgi molti personaggi del mondo dello spettacolo, l’ultimo è stato Giuseppe Cruciani, gli YouTuber, ma in tutti fumetti c’è la presenza costante di Enrico Mentana.
Vorrei sapere se siete in amicizia, lo stimi come giornalista?
Ma non in tutti i fumetti!
Quando devo rappresentare un giornalista metto Mentana.
Anni fa avrei messo Emilio Fede.
Se mi avessero detto: “dimmi un giornalista”. Avrei detto: “Emilio Fede o Bruno Vespa”.
Tra tutti ora come ora quello che spicca, sarà per le maratone che fa c’ è Mentana, ma non lo conosco di persona.
Ti piacerebbe conoscere Enrico Mentana?
Sì, se dovesse capitare di conoscerlo, lo considero un uomo di ampia cultura e ha una grande visione dello scenario politico italiano e ci parlerei volentieri.
Come è stata l’esperienza con Giuseppe Cruciani riferita anche per la sponsorizzazione del fumetto NaziVegan Heidi?
Giuseppe Cruciani ho il piacere di conoscerlo, lo ho incontrato in diverse occasioni a cena.
È stato molto disponibile quando gli ho scritto dicendogli che avevo fatto questo fumetto e che compariva lui.
Gli ho spiegato che avrei fatto la presentazione alla Feltrinelli di Roma con Boban Pesov e se gli faceva piacere venire per dire alcune cose sul fumetto NaviVegan Heidi , anche perché lì a poco Giuseppe Cruciani sarebbe uscito con un libro sui Fasciovegani. Libertà di cibo e di pensiero.
Quel giorno era a Roma per un impegno, ma ha fatto di tutto per essere lì.
E’ una persona estremamente gentile, perché Giuseppe Cruciani ha una parvenza di stronzo a 360°, impenetrabile, in realtà quando ritiene che una cosa sia giusta, quando capisce quale sia lo spirito dietro certe cose, sa essere una persona molto gentile e disponibile.
Contrariamente dal modo che può dare di pensare e dal suo atteggiamento, anzi in realtà Giuseppe Cruciani è una persona estremamente corretta con ovviamente le sue caratteristiche, le sue stranezze, le sue particolarità.
Però è uno che in qualche modo io stimo, perché so per certo che Cruciani non dice mai una cosa che non pensa e dice quello che pensa anche quando sa che può avere delle ripercussioni perché è una cosa pesante, perché è una cosa politicamente scorretta.
Lui proprio non ha peli sulla lingua e questa cosa la so con certezza, perché nella sua vita privata non è diverso da come lo si vede in radio.
Quindi mi ha fatto piacere che l’abbia presentato lui e quando ci siamo rivisti mi ha chiesto i volumi successivi.
A breve, lo dovrò incontrare per consegnargli il terzo volume di Heidi che è uscito a giugno.
Cosa mi sai dire di diverso su Boban Pesov, da quello che hai raccontato agli altri giornalisti, intervistatori?
Boban Pesov è una persona a cui voglio tanto bene, siamo amici, abbiamo un rapporto molto stretto e molto fraterno.
Boban l’ho conosciuto quando era un mio fan. Venne a Roma a portarmi un disegno, era un mio lettore, era venuto a farmi i complimenti per Jenus.
Nonostante sia uno estremamente bravo nel disegno, con la tecnica, apprezzava le mie stronzate e mi disse che aveva un canale YouTube che all’epoca aveva pochi fans e mi ha passato il suo indirizzo del canale YouTube, io sono andato a spulciarmelo dopo qualche giorno e ho visto quello che faceva.
Mi sono detto: “Cazzo! Questo è veramente bravo!”
Ripromettendomi in un futuro di contattarlo a fine di poter fare qualche cosa assieme o comunque di dargli l’opportunità di lavorare nell’ambito fumettistico perché notavo in lui un grandissimo talento.
Infatti, dopo tre anni ho incominciato a fare una collaborazione con MagicPress che per l’appunto già pubblicava i miei lavori e quando poi ho avuto l’idea di Heidi ho pensato subito al mio editor e l’ideale sarebbe stata farla disegnare a Boban Pesov perché avrebbe potuto dare quel tocco in più, una miglioria addirittura a quell’icona, a quell’immagine che avevamo di Heidi, riprendendo il character design originale, per poi facendolo crescere, sviluppandolo nel volume per dargli una caratterizzazione più moderna.
C’è riuscito alla grandissima.
Se vuoi sapere qualcosa di diverso, è uno molto casinista dal punto di vista organizzativo.
Boban Pesov se lavora da solo usa una tempistica di ritmi diversi, ma quando è con un team è un po’ più complicato e sicuramente fa più fatica a coordinarsi perché è molto uno spirito libero da quel punto di vista.
Poi sicuramente il risultato finale che scaturisce dalla penna di Boban Pesov è una roba pazzesca.
Alcune scene del fumetto di NaziVegan Heidi trattano i temi del nudo, della prostituzione (zia Dede), o nel terzo volume troviamo il nonno e la zia Dede che fanno sesso.
Come vi sono venute in mente queste idee di estrema modernità?
Il sesso fa parte della natura umana e il non rappresentarlo è da ipocriti.
Tu puoi tenere un registro dove magari hai un fumetto per tutte le fasce d’età e quindi non lo fai.
Ma, se un fumetto è riservato ad un pubblico adulto, quindi che ha più di 14 anni come NaziVegan Heidi, non ci vedo nulla di strano.
Conclusione
In questo articolo si è cercato di approfondire la tematica della religione in una nuova visione moderna, cercando di mettere in rilievo che comunque vadano le cose il bene vincerà sempre sul male.
Come avete letto all’interno di questo articolo c’è la prima parte dell’intervista all’autore Alessandro Mereu pseudonimo Don Alemanno del fumetto satirico Jenus e non solo, questa è una grande occasione per conoscere in modo approfondito questo bravo autore fumettista e cantante.
08/07/2018
Lara Ceroni