Il geniale, fumettista, produttore, editore, Stan Lee ha fatto sognare intere generazioni con ad esempio I Fantastici Quattro, o Hulk, o Spider-Man e con i suoi meravigliosi camei.
Lascia un grande vuoto nel mondo dello spettacolo e tra i fans.
In memoria di uomo straordinario
Stan-Lee-e-Spider-Man
Stan Lee è morto il 12 Novembre 2018 all’età di 95 anni, è stato ricoverato con urgenza presso il
Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, California, a causa di un peggioramento della polmonite che lo aveva colpito.
Chi era Stan Lee?
Stan Lee pseudonimo di Stanly Martin Lieber (New York 28 Dicembre 1922-
Los Angeles 12 Novembre 2018), è stato un fumettista, editore, produttore televisivo e cinematografico statunitense.
È noto per essere stato presidente e direttore editoriale (Editor in Chief) della casa editrice dei fumetti
Marvel Comics, per la quale ha sceneggiato moltissime storie.
Conosciuto anche come L’Uomo (The Man) e Il Sorridente (The Smilin’), ha introdotto per la prima volta, insieme con diversi artisti e co-creatori, in modo speciale Jack Kirby e Steve Ditko, personaggi di natura complessa e con personalità sfaccettate all’interno dei comic booksupereroistici.
Per merito del successo, la Marvel si trasformò da piccola casa editrice in una grande azienda di stampo multimediale internazionale.
Stanley Martin Lieber era il figlio di immigrati ebrei di origine romena, che dopo aver ottenuto la cittadinanza si erano trasferiti a New York.
Da ragazzo, Lee cominciò a lavorare come addetto alle copie per Martin Goodman presso la
Timely Comics, che sarebbe diventata la Marvel Comics.
Il suo primo lavoro, una pagina di testo firmata con lo pseudonimo di Stan Lee, fu pubblicato come riempitivo su un numero di Capitan America del 1941.
Fu presto promosso dal ruolo di scrittore di riempitivi a quello di sceneggiatore di fumetti completi, diventando così il più giovane editor nel campo, all’età di 17 anni.
Dopo la seconda guerra mondiale, alla quale partecipò come membro dell’esercito statunitense, Lee ritornò alla sua occupazione presso quella che poi sarebbe diventata la Marvel Comics.
A quel tempo, una campagna moralizzatrice portata avanti dallo psichiatra Fredric Wertham e dal senatore
Estes Kefauver aveva accusato gli albi a fumetti di corrompere le menti dei giovani lettori con immagini di violenza e sessualità ambigua.
Le case editrici inserirono dopo le accuse rivoltesi a loro un regolamento interno severo, creando successivamente il Comics Code.
Alla fine degli anni’40 le vendite delle testate supereroistiche cominciarono a calare, e al 1952 solamente le testate di Superman, Batman e Wonder Woman, tutte appartenenti alla DC Comics, venivano ancora pubblicate regolarmente.
Rimanendo alla Timely/Marvel nel corso degli anni cinquanta, Lee si occupò di molte testate di generi diversi.
Il camaleontico Stan Lee
Alla fine degli anni’40, la DC Comics diede nuova linfa al genere supereroistico e sperimentò un buon successo con il supergruppo Justice League of America. In risposta, Martin Goodman assegnò a Lee il compito di creare un nuovo gruppo supereroistico.
Lee seguendo il consiglio della moglie, iniziò a realizzare le storie che preferiva e grazie a questo consiglio la sua carriera cambiò completamente.
Il gruppo di supereroi che Stan Lee e il disegnatore Jack Kirby idearono fu la “famiglia” di eroi che compone i Fantastici Quattro, pubblicati per la prima volta nel 1961.
L’immediato successo di questa testata portò Lee e gli illustratori della Marvel a cavalcare l’onda, producendo in pochi anni immediatamente successivi una moltitudine di nuovi titoli: nacquero Hulk (1962), Thor (1962), Iron Man (1963) e gli X-Men(1963) dalla collaborazione con Kirby, Devil (nell’originale Daredevil, 1964) con Bill Everett e il Dottor Strange (1963) con Steve Ditko, dalla cui collaborazione era nato anche il personaggio Marvel di maggior successo, è stato Spider-Man, nel 1962.
Spider-Man – Stan Lee & Steve Dictko
Inoltre, Stan Lee rispolverò e rinnovò alcuni dei supereroi ideati da altri autori negli anni Trenta e Quaranta, come Namor e Capitan America. Questi personaggi contribuirono a reinventare il genere supereroistico, secondo la formula dei “supereroi con super-problemi”.
Stan Lee diede ai suoi personaggi una umanità sofferta, un cambiamento rispetto all’ideale di supereroe scritto tradizionalmente per i ragazzini. I suoi eroi avevano un brutto temperamento, apparivano malinconici ed erano vanitosi e avidi. Litigavano fra di loro, erano preoccupati dai conti da pagare e dall’impressionare le loro ragazze, e qualche volta si ammalavano pure.
Prima di Lee, i supereroi erano persone idealmente perfette senza problemi e senza difetti: Superman era così potente che nessuno avrebbe potuto ferirlo, e Batman era un miliardario nella sua identità segreta .
I supereroi di Lee catturarono l’immaginazione della giovane generazione che faceva parte della popolazione frutto del “baby-boom” successivo alla seconda guerra mondiale, e le vendite si impennarono.
Durante gli anni ’60, Lee fu sceneggiatore, supervisore e direttore artistico per la maggior parte delle serie Marvel.
Dopo che il disegnatore aveva pronte le tavole, Lee avrebbe scritto i testi delle didascalie e delle nuvolette, e quindi controllato il lettering e la colorazione. In effetti il disegnatore era anche co-sceneggiatore (o, per essere più precisi, contribuiva alla stesura della trama), provvedendo a un primo abbozzo che Lee elaborava. Lee è detto da molti scrittori e fumettisti l’uomo che rivoluzionò i fumetti.
Negli ultimi anni Lee è diventato per la Marvel una figura di prestigio e la sua immagine pubblica fa apparizioni alle convention (riunioni, convegni) di fumetti in giro per gli Stati Uniti, intervenendo e partecipando a dibattiti.
Nel 1974, Stan Lee venne in Italia per partecipare a Lucca Comix (allora senza Games) e dopo un lungo bagno di folla ci fu intervista televisiva della Rai presenti la moglie Joan, Secchi e lo studioso del fumetto Sergio Trinchero.
Link: Intervista a Stan Lee a Lucca Comix anni’70
Si è anche trasferito nel 1981 in California per sviluppare le proprietà televisive e cinematografiche della Marvel.
Non ha abbandonato completamente la carriera di scrittore sceneggiando fra le altre cose le strisce per i quotidiani dell’Uomo Ragno, iniziate nel 1977, insieme con John Romita Sr., che prosegue a scrivere tutt’oggi.
Ha pubblicato il romanzo di fantascienza The Alien Factor.
Nel 1992 promuove la linea Marvel 2099, un futuro “ufficiale” dell’universo Marvel, di cui scrive anche una delle collane (Ravage 2099).
Durante il boom delle dot-com, Lee prestò il suo nome e la sua immagine a StanLee.Net, una compagnia multimediale online amministrata da altri. Ciò nel tentativo di miscelare animazioni internet con le tradizionali strisce a fumetti, ma sfortunatamente la compagnia acquisì una brutta reputazione per la cattiva gestione e la dubbia contabilità, fallendo in breve tempo.
Nel 2000, Stan Lee realizzò il suo primo lavoro per la DC, lanciando la serie Just Imagine… (in parte tradotta in italiano dalla Play Press), in cui reinventa numerosi supereroi DC, compresi Superman, Batman, Wonder Woman, Lanterna Verde e Flash. Lee ha creato la serie supereroistica osé a cartoni animati Stripperella per Spike TV, e nel 2004 progetta di collaborare con Hugh Hefner su una serie simile di supereroi con la partecipazione delle “conigliette” di Playboy.
Nell’agosto del 2004, Lee annuncia il lancio di Stan Lee’s Sunday Comics ospitato da Komicwerks.com, dove gli abbonati mensili possono leggere un nuovo fumetto ogni domenica.
In aggiunta, Stan’s Soapbox appare qui come rubrica settimanale che affiancherà le strisce domenicali. Recentemente la VIZ Media ha annunciato che la loro partner Shueisha pubblicherà il prologo di Karakuri dôji Ultimo, scritto da Stan Lee e Hiroyuki Takei.
Stan’s Soapbox – 1991
Non dimentichiamo che Stan Lee quando collaborava alla realizzazione di qualcosa film, cartoon etc., c’era sempre un suo inconfondibile cameo che rendeva indimenticabile la scena.
Appare anche in molti film di altre produzioni.
Nel film Ant-Man and Wasp c’è un suo cameo, e questa è la mia recensione
https://italiapost.it/ant-man-and-the-wasp-recensione-curiosita/
Dalla fantasia dei supereroi nei fumetti alla realtà in carne e ossa
Lee conduce insieme a Daniel Browning Smith il programma televisivo
Stan Lee’s Superhumans, che viene trasmesso in Italia sul canale History Channel su Sky, sul canale Mediaset su Italia1.
In questa serie Lee manda Daniel in giro per il mondo alla ricerca di superuomini con poteri straordinari, a volte eseguendo su di loro misurazioni e esperimenti scientifici.
La Virgin Comics aveva annunciato che Lee avrebbe scritto per loro una nuova serie su un gruppo di supereroi costituito da dieci elementi.
Questa video che è qui sotto, è una delle più belle puntate che furono trasmesse del programma
Stan Lee’s Superhumans.
Link: Stan Lee’s Supehumans-3 (HistoryIT)
Conclusione
“Credo che anche solo una persona possa fare la differenza.”
Stan Lee
Questa frase appena citata di Stan Lee fa capire a pieno come è triste aver perduto un’artista di grande calibro e simpatia e chissà se il mondo avrà la fortuna di avere un altro genio del fumetto come lui.
Speriamo che potrà esserci un nuovo talento artistico.
13/11/2018
Lara Ceroni