Al Teatro Camploy di Verona il pre-show Aspettando Adrian del Molleggiato è noioso e non attrattivo.
Il cartoon Adrian che parla di un 2068 troppo buio e malinconico.
La prima puntata è molto discutibile.
L’Adriano Celentano che non ti aspetti
di dover vedere in televisione
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Adriano Celentano torna in tv con un nuovo progetto molto sponsorizzato l’anno prima (2018) con un spot celato, con un audio eccessivo e che prometteva grande successo di ascolto.
Tutti i precedenti lavori di Adriano Celentano alla Mediaset sono stati un successo come ad esempio Rock Economy.
Adriano Celentano ha lasciato molto mistero dietro la sua opera, sembrava che dovesse conquistare un premio prestigioso, ma la storia è andata diversamente.
Qualche giorno prima del fatidico evento, è stato mandato in onda lo spot che preannunciavano l’evento al teatro Camploy a Verona con protagonista Frassica, questo promo non è stato rappresentativo della serata. Molto scadente!
Mentre, lo spot promozionale ideato da Adriano Celentano per il cartoon Adrian è ben fatto, originale e bello.
Teatro Camploy di Verona
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La prima puntata del progetto del Molleggiato è andata in ondata il 21/01/2019 alla sera su canale5, lo spettatore a casa si è trovata a guardare la prima a teatro, Titolo Aspettando Adrian.
In scena a teatro si possono ammirare ballerini, musicisti, il bar della chiesa con gli attori che giocano a carte, Nino Frassica e Francesco Scali che interpretano due frati alle prese con un gruppo di persone di aspiranti migranti che vogliono entrare nell’arca con una selezione bizzarra e forse ancora più assurdo dopo la selezione si va verso un portone e lì entri, un po’ come l’aldilà.
Alcune battete di scena tra i frati sembrano troppo programmate. Che grave errore!
Un aspirante signorina che vuole entrare nell’arca viene selezionata dai frati con un dialogo molto discutibile.
Giudicate voi!
Frate Frassica: << Perché lei è qui?>>
L’aspirante signorina dell’arca: << Io vorrei entrare nel mondo dello spettacolo.>>
Frate Frassica: << Bene. Bene. Senti, sai cantare?>>
L’aspirante signorina dell’arca: <<No!>>
Frate Frassica: <<Sai ballare?>>
L’aspirante signorina dell’arca: <<No!>>
Frate Frassica: <<Sai recitare?>>
L’aspirante signorina dell’arca: <<No!>>
Frate Frassica: <<Sai presentare?>>
L’aspirante signorina dell’arca: <<No!>>
Frate Frassica: <<Allora sei perfetta per la televisione!>>
Questo breve, ma intenso dialogo tra Frate Frassica e l’aspirante signorina che vuole entrare nell’arca è vecchio come Noè in un mondo fatto di luci e ombre.
Beh c’è una gran bella differenza tra l’Arca di Noè e l’arca di Celentano, voi non credete?
Noè volle costruire la barca perché Allah aveva ascoltato le sue preghiere che parlavano della sua generazione ormai persa nella corruzione e doveva essere distrutta. Poi Noè era uomo giusto e buon predicatore insieme alla sua famiglia e agli animali poterono salvarsi grazie all’Arca, come racconta la Bibbia.
Invece nell’arca di Celentano i due frati che selezionano le persone vanno per simpatia, creando sgomento nello spettatore.
Al Teatro Campoly di Verona mentre si aspetta la comparizione di Adriano, arriva a riscaldare gli animi degli spettatori Natalino Balasso (da molto tempo fuori dalle scene italiane, ma lo ricordo con grande affetto quando facevo teatro ed era il capocomico della Compagnia degli Gnorri a Bologna) che nello spettacolo interpreta magistralmente un senzatetto e le sue battute sono pillole di saggezza.
“Che ci fate qua? Perché siete entrati? Volevate vedere la televisione? La televisione è come un pozzo nero, è meglio vederla fuori.”
Natalino Balasso –Aspettando Adrian- Teatro Comploy di Verona
Adriano Celentano prima che vada in onda il suo cartone animato compare al grande pubblico per pochi minuti e questa scelta non è assolutamente piaciuta né al pubblico a casa e né sui social.
Chissà se le persone al teatro hanno veramente gradito come è comparso.
Solo Alfred Hitckock è e rimane il maestro della suspense e se fosse stato ancora vivo avrebbe dato lezioni ad Adriano Celentano.
Il Cartone Animato Adrian
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Regia, Sceneggiatura, Soggetto di Serie, Bibbia Letteraria,
Montaggio: Adriano Celentano
Sceneggiatura: Collaborazioni con alcuni allievi della scuola Holden di Alessandro Baricco
Grafica, Disegni dei Personaggi: Milo Manara
Sceneggiatura: Vincenzo Cerami
Musiche Originali: Nicola Piovani
Produttore Esecutivo per CLAN CELENTANO: Claudia Mori
Canale: 5
Rete Televisiva: Mediaset
Nazione: Italia
Il cartoon Adrian ha una storia ambientata nel futuro siamo nel 2068 è tra il fantasy, il giallo e l’autobiografia.
Il cartoon Adrian è trasmesso senza essere una Prima Tv, senza una censura per le scene di nudo, senza avere bollini per la tutela dei bambini.
La prima puntata si svolge tra Milano e Napoli.
Adrian inizia con episodi che ripercorrono le origini lontane del passato fatto di egiziani, di guerre, carestie fino a giungere all’anno 2068.
La prima città che vediamo è Napoli una città cupa, che fa paura, dove regna un edificio Mafia International.
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Strana svista di Adriano Celentano che non sa che qui regna la Camorra e non la Mafia.
Nel cartoon viene identificata la città partenopea come <<Nel 2068 la città di Napoli sarà agghiacciante.>>
Il suo fondatore lo spietato Dranghestein è un burattinaio feroce che, dall’alto del suo grattacielo, osserva e tesse le sue trame spregiudicate che avvelenano l’ambiente, la società e i cuori delle persone. Essendo una persona vorace e spietata, viene chiamato a bassa voce Il Dissanguatore.
Una Milano super moderna sembra il rifacimento scenografico del film di fantascienza del 1982 Blud Runner diretto da Ridley Scott con protagonista Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos e Daryl Hannah.
Milano è una metropoli senza armonia con grattacieli, autostrade, centri commerciali, ma nelle viscere della città resisteva un’altra Milano, una città sotterranea, sconosciuta con navigli navigabili, abitata da un popolo di mendicanti. In questo luogo apparentemente triste in realtà c’era pace, gioia e solidarietà.
In questa diversa Milano in via Gulk vive Adriano (Adriano Celentano) che fa l’Orologiaio (il suo primo mestiere), una pecca della prima puntata è il doppiaggio sul protagonista e Gilda (Claudia Mori la sua compagna anche nella vita reale), sono felici nella loro semplicità, hanno due vicine anziane Anidrite e Carbonica chiamate “Le ragazze” molto sagge.
La città milanese è sotto controllo dal Governo Centrale che soggioga la popolazione, con a capo Alto Commissario un manipolatore che non sopporta i dissidenti e al suo servizio ha due agenti speciali Carbone e Orso sono i Guardiani del Potere e hanno all’orecchio un aricolare per rimanere in contatto ricordano molto l’Agente Brown, Agente Smith, Agente Jones del film di fantascienza Matrix (The Matrix) del 1999 scritto e diretto dai fratelli Andy e Larry Wachowski.
Mentre, le guardie/poliziotti del Potere tutti in divisa nera con il volto coperto sembrano dei robot con comportamenti violenti.
La scenografia sulla futura Milano è stata realizzato molto cupa, ricorda i film
Gotham City e Sin City è un film del 2005 scritto e diretto da Robert Rodriguez, Frank Miller e Quentin Tarantino, se conoscete l’attuale città avrete riconosciuto vagamente la
Torre Solaria in Porta Nuova.
A Milano si svolge il concerto di Natale tutti i cittadini vanno anche Adrian e Gilda, già al concerto si vedono atti di molestia sulla donna ricorda alla lontana le critiche ai concerti di Marilyn Manson.
I fan acclamano che giunga sul palco la star Johnny Silver, le canzoni sono cantate dal frontman Giuliano Sangiorgi dei Negroamaro con il testo della canzone Mentre tutto scorre (2005).
È un vero peccato che il personaggio Johnny Silver non ha nulla di rappresentativo né nelle movenze e né nella forza della voce di Giuliano Sangiorgi.
La rockstar capricciosa e narcisista, Johnny Silver è uno strumento nelle mani del Potere che lo usa per distrarre e divertire le masse. Ad ogni suo concerto Silver fa salire una persona del pubblico sul palco per regalargli l’illusione dei 15 minuti di celebrità, ma durante lo spettacolo di Natale invita incautamente l’Orologiaio e sarà il più grande errore della sua vita.
Link: Adriano Celentano- Iwant to know
L’Orologiaio fa impazzire il pubblico con le canzoni Iwant to know (che significa Vorrei sapere) tra le movenze del cantante e il testo della canzone un marchio inconfondibile dell’artista. L’Orologiaio viene considerato un sobillatore della polizia e deve essere rintracciato e fermato.
Il cartoon Adrian questa sera all’improvviso viene bruscamente interrotto.
Lo spettatore incredulo di ciò che ha appena assistito, alla fine poi cambia canale.
Non andate a dormire! Aspettate, si ritorna al Teatro Compoly di Verona dove si può vedere il backstage dello spettacolo Aspettando Adrian.
Dopo questa immersione nel backstage per vedere le fatiche degli attori, potete andare a dormire.
Una serie evento già sfortuna dall’inizio del suo percorso
L’idea di un cartone animato balenava nella mente di Adriano Celentano già nel 2005, quando venne annunciato un film d’animazione sul Molleggiato in uscita nel 2006 per Natale.
Nel progetto avrebbero dovuto essere coinvolti anche Vincenzo Cerami (morto nel 2013) e
Paolo Conte, ma alla fine non se ne fece nulla.
Il progetto di Adrian parte ufficialmente nel 2009 quando il Clan Celentano e Sky stipulano un contratto per la messa in onda della serie nel 2011, per un ciclo di 26 episodi girati con la tecnica del 3-D. Come anticipo, il Clan Celentano sborsò 7 milioni di euro alla Pay TV per metà lavoro, mentre il resto alla fine per un budget totale di 13 milioni di euro. Per la lavorazione del cartoon vengono scelti Milo Manara per i disegni, Nicola Piovani per le musiche, e
Vincenzo Cerami per la supervisione dei testi, il progetto viene inoltre co-prodotto con la Cometa Film di Enzo D’Alò.
Dalla sfortunata Cometa Film iniziano una serie di guai dal 2011 al 2012 anche con le altre case di produzioni come Mondo TV che mette in mano alla casa d’animazione Studio SEK i rimbalzi di non consegna a Sky e la Pay Tv cancella 13 episodi Adrian del palinsesto pronti per il 2013-2014 perché non avevano rispettato le tempistiche e gli impegni presi, pur avendo ricevuto i soldi pattuiti, così è stata richiesta la risoluzione del contratto.
Intanto, nel febbraio 2012 il Clan Celentano avviò una causa contro Mondo TV: nel maggio 2017 il Tribunale di Milano ha rigettato la prima domanda risarcitoria di 2 milioni di euro di Mondo TV, accogliendo solo parzialmente la richiesta del Clan Celentano e condannando così Mondo TV a pagare 750.000 euro oltre interessi alla controparte.
Solo nell’estate 2015, dopo due anni di rumors e traversie legali, Pier Silvio Berlusconi annunciò l’arrivo di Adrian su Canale 5 nella primavera 2016. La notizia del nuovo album di inediti di Celentano con Mina fece tuttavia slittare la messa in onda del progetto, che venne rinviato al febbraio 2017 per 13 prime serate: anche quell’anno la messa in onda saltò e dopo altri due anni di indiscrezioni e continui rinvii, nel luglio 2018 venne definitivamente annunciata la messa in onda di Adrian nel gennaio 2019 su Canale 5, con i promo in onda già dallo stesso mese.
Quanti ascolti ha fatto il primo girono la serie tv Adrian?
Il dato sugli ascolti ufficiali recita questi numeri: quasi 6 milioni di spettatori (21.9% di share) nel segmento Aspettando Adrian, in onda dalle 21.41 alle 22.12 (quello in diretta dal teatro Camploy di Verona) e “solo” 4 milioni 544mila spettatori, pari al 19.1%, nella fase in cui è stato trasmesso il cartone animato.
È un dato che fa riflettere.
Quello che non va nello spettacolo teatrale è proprio tutta la macchina organizzatrice che non funzione né nello spot, né come vengono introdotti ballerini e così via fino al bliz di Adriano Celentano che poteva eventualmente evitare di farsi vedere, è stato deludente.
La prima puntata del cartoon Adrian ha dei tempi morti, molte scene hot e di sesso, lo script non attira lo spettatore, né la scenografia, perché sono troppo tematiche già sentite e viste in altri film, serie animate televisive e perfino a teatro.
La canzone I want to know cantata da Adrian ha testo molto importante di grande attualità, musica e parole rimangono in testa e ti vien voglia di cantarla.
È una visione del 2068 troppo triste, dove il Potere comanda, la gente è povera, regna la violenza sull’indifeso, c’è sempre la manipolazione e ci sono i soprusi.
La gente è stanca di guardare brutture anche nella serie animata, basta vedere i TG tutti i giorni per essere malinconici.
Sarebbe stato lungimirante prevedere un 2068 dove le persone vivono come fossero in Paradiso, in ambiente dove regna a pieno la bellezza, l’ armonia, la fratellanza, la solidarietà, la pace.
23/01/2019
Lara Ceroni