
I Funerali commoventi della regista Lina Wertmüller
Addio alla grande regista-sceneggiatrice-scrittrice italiana Lina Wertmüller, una donna che ha riscritto il cinema con il suo estro creativo e ha segnato la vita di molte persone con la sua bontà d’animo.
Una meravigliosa Lina Wertmüller

Addio alla grande regista Lina Wertmüller
Addio alla grande regista Lina Wertmüller, è scomparsa all’età 93 anni, oggi 11/12/2021 ci sono stati i funerali presso Basilica di Santa Maria di Montesanto a Roma, nota come la Chiesa degli Artisti, erano presenti i familiari, gli amici, i colleghi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i fans, la gente comune.
La diretta dei funerali è stata visibile su Rai 1.
Lina Wertmüller aveva origini aristocratiche, ma la sua semplicità di affrontare il mondo dello spettacolo la rese agli occhi delle persone un simbolo, certo la sua formazione parte dal teatro e poi si sviluppa nel cinema, ma la sua impronta artistica era unica.
Lina Wertmüller è stata la prima donna ha fare la regista in Italia, un mestiere prettamente maschile ai tempi dell’artista e riuscì a farsi rispettare da tutti, cambiando anche la grammatica cinematografica con i suoi film.
É stata una donna che pur avendo una famiglia amorevole, non si stancava mai di scrivere sceneggiature, di realizzare nuovi progetti come regista ad esempio Pasqualino Settebellezze (1976) che ebbe successo anche negli Stati Uniti dove la regista fu candidata a tre Premi Oscar nell’edizione del 1977 (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura) mentre l’attore protagonista maschile Giancarlo Gianni è candidato per la quarta statuetta, doppiatrice per Mulan (1998) nel personaggio di Nonna Fa, autrice di spettacoli teatrali come Storie d’amore e anarchia (2002) trasposizione teatrale del film omonimo con Giulia De Sio, mentre per la televisione ricordiamo la serie televisiva di successo Il giornalino di Gian Burrasca (1964-1965) con protagonista Rita Pavone, questa serie televisiva in bianco e nero era liberamente ispirata all’omonimo romanzo scritto da Vamba nel 1907.
Il 29 ottobre 2019 la regista Lina Wertmüller ha ricevuto oltre all’Oscar alla Carriera, ha anche la sua stella sulla Walk of Fame al 7065 di Hollywood Boulevard, a 300 metri dal Chinese Theatre e come ben sapete ho fatto la comparazione con il Walk Fame del Fumetto di Lucca Comics & Games e lo trovate all’interno dell’articolo Lucca Changhes 2020-Inaugurazione.
In chiesa gli amici e colleghi ricordano Lina Wertmüller

Ai funerali di Lina Wertmüller ci sono gli amici e colleghi
A conclusione della messa e dell’intervento di Don Walter Insero, prima della chiusura definitiva dei funerali è intervenuto il sociologo Domenico De Masi amico di Lina Wermüller per annunciare quattro interventi dal nipote e attore Massimo Wermüller, all’attore Antonio detto Tony Pretuzzi (interpretò il primo film di Lina che era I Basilischi), Caterina D’Amico che è stata Direttrice del Centro Sperimentale di Cinematografia, è stata una grande amica di Lina e Giancarlo Giannini che è stato l’attore prediletto di Lina.
L’omelia funebre di Lina Wertmüller è stata celebrata da Don Walter Insero è stata toccante, era amico personale della regista: ” Mi diceva non lasciare che sia la vita a giocare con te e a prendersi gioco di te, ma gioca tu con la vita.
Lei sapeva bene che la vita è una cosa seria, ma invitava sempre ad avere quella sana leggerezza, quindi nelle cose senza lamentarsi senza vivere le cose senza pesantezza e tristezza.
Amava la vita il suo lavoro, il suo grande amore è stato suo marito Enrico, che ha amato e ha continuato ad amare, ascoltando i suoi ricordi ho visto una donna ancora innamorata di lui, con un rapporto di stima e di grande affetto e dopo quando Enrico è venuto a mancare, un momento delicato è stato per Lina poi grazie all’amore di Maria Zulina, di sua figlia e della condivisione con lei e degli amici si è ripresa.
Chi ha lavorato con Lina è diventato parte della famiglia, a casa di Lina le cene non erano mondane, ma erano familiari.
Lina diceva che la vita dura una mezzoretta e una mezzoretta non possiamo sprecarla nell’essere pessimisti, negativi, piangerci addosso, va vissuta volendosi bene e coltivando le relazioni […].”

L’attore Massimo Wermüller con la zia regista Lina Wermüller
L’attore Massimo Wertmüller ricorda la zia Lina Wertmüller: ” Rendere un dolore così pubblico, un pò lo inflaziona. Tutte le abbiamo voluto bene e siamo amici. Volevo dirvi che io da una parte piango mia zia (a Lina non piaceva esser chiamata così), è l’ultimo parente che mi viene dal mio passato remoto, lei si porta via tutti i miei ricordi più belli di bambino, i Natali, i Capodanni, le nonne, le zie, papà e mamme che c’erano tutte intorno a me.
É giusto sottolineare che sono troppi i maestri che ci stanno lasciando in questi ultimi anni, io ho avuto la fortuna di averla dentro casa e la ringrazio per l’esempio che è stata per me, perchè Lina si metteva la sveglia anche all’alba, anche quando non c’era lavoro, per imporsi di scrivere alla macchina da scrivere, perchè aveva un senso della disciplina, della preparazione, della competenza, che appunto questi maestri portavano con sè con la loro opera.
Con Lina si piangerà un grande intellettuale, così come piangerò io e anche tutta l’Italia perchè era un modo di essere, come vede la vita, come si veste, l’amore per i colori, la sua simpatia […].”
Intervento dell‘attore Antonio diminutivo Tony Petruzzi: “ Ho avuto il piacere e l’onore di essere l’attore protagonista del suo primo film. Ho vissuto con lei dei momenti indimenticabili, che ci ha portato da Palazzo San Gervasio ad Hollywood. É stato un personaggio indimenticabile.”
Intervento dell’amica e Direttrice del Centro Sperimentale Cinematografo la signora Caterina D’Amico: “Al Centro Sperimentale Cinematografico di Roma, Lina ricoprì il ruolo di Commissario Straodinario nel lontano 1988, dopo esser stato chiamato dall’allora Ministro Carraro. Lina è il potere, perchè riesce a scardinare le regole ferrere. Lina diceva sempre una cosa io da sola non vado ne anche in paradiso, invece spero che Dio l’abbia accolta e dopo di lei anche noi saremo accolti.“
Intervento a sorpresa dell’attrice -cantante Rita Pavone: “ Io l’ho conosciuta nel ’62, siamo diventate amiche, lei rappresentava la mia mamma artistica, mi ha scritto delle canzoni meravigliose, aveva un carattere spumeggiante […].”
Intervento dell’attore Giancarlo Giannini: “Mentre lavoravo con Lina, mi regalò un libretto dove c’era una poesia che le piaceva tanto e ve la voglio leggere, è come lei fosse qui.
Che piccola cosa, una vita!
La mia, come tutte, è una goccia.
Voglio si perda in un mare d’amore,
perché è l’unica via, altrimenti
è una goccia sprecata: troppo piccola
per essere felice da sola, e troppo grande
per accontentarsi del nulla.
A te Lina [scroscio di applausi]. ”
Giancarlo Gianni aveva dichiarato ai giornalisti: “Una gran donna e una gran regista che senza di lei non avrei fatto nulla. Mi dispiace, arrivederci.”
Tutti hanno donato un anedotto di Nina e l’hanno salutata un sorriso nella bella Chiesa degli Artisti a Roma.
Esperienza Personale a Bologna con la regista Lina Wertmüller

Esperienza personale con la regista Lina Wertmüller a Bologna
Nel primo anno Universitario ho incontrato Lina Wertmüller al bar Tiffany tra via Rizzoli e all’angolo con via Oberdan a Bologna, oggi è la sede Maison du Monde, era amica della proprietaria di questo locale alla moda.
Lina Wertmüller era riconoscibile per i suoi occhiali bianchi, amava stare circondarsi dei giovani studenti universitari, era piena di gioia e la sapeva trasmettere, era una donna arguta e sapeva analizzare e ascoltare le persone.
Un giorno insieme ad alcuni amici universitaria andammo a salutare la proprietaria del bar Tiffany e il barman Marco, mentre ero dentro il locale mi prese in disparte Lina Wertmüller e mi chiese di trasferirmi a Roma e di studiare al Centro Sperimentale di Cinematografia, io le dissi che contanti sacrifici ero riuscì a convincere mio padre a farmi studiare al D.A.M.S.
Aggiunsi che mio padre e la mia famiglia erano sorpresi che rinunciavo al sogno dell’Università Cattolica di Milano con indirizzo Psicologia e stato rinunciando anche all’Alta Moda, poi spiegai a Lina che ero venuta a Bologna dopo che avevo recensito un spettacolo teatrale di un amico il quale mi disse che ero adatta al DAMS.
Le dissi anche non era la prima persona del mondo dello spettacolo che mi metteva in guardia dai finti luccichii di Bologna, ma anche il buon compianto Umberto Eco il primo anno universitario voleva che proseguissi la mia vita a Milano e cambiassi idea nel proseguire i mie studi a Bologna.
Lina Wertmüller non riuscì a convincermi di cambiare indirizzo universitario.
Lina Wertmüller mi diceva che vedeva in me del talento, amavo la curiosità, che avevo un buon gusto nel vestire anche fuori dai canoni della moda e che anche se cambiavo un pò Bologna, la città rossa non mi avrebbe reso felice e appagata lavorativamente, diceva che i talentuosi che vogliono vivere di cinema devono stare a Cinecittà.
Comunque, Lina Wertmüller volle regalarmi ottimi consigli per sopravvivere in questo ambiente e devo dire che oggi molti dei suoi consigli sono più attuali che mai e non passano mai di moda.
Critica
Oggi Lina Wertmüller abbraccia il Creatore e almeno lei sarà nel Paradiso e guarderà chi è rimasto sulla terra a lottare per i propri sogni.
Un’ altra artista ha lasciato un enorme patrimonio culturale, sarà dei giovani la responsabilità di portare avanti questo suo lavoro e renderlo come guida alle future generazioni.
Vi auguro che sarete creativi come Lina Wertmüller .
11/12/2021
Lara Ceroni