Hideo Azuma, il mangaka dopo una lunga malattia è morto. Lo ricordiamo attraverso le sue opere celebri, che in Italia sono dei cartoni animati come C’era una volta… Pollon, o Nanà Supergirl.
Hideo Azuma è stato un importante fumettista giapponese
Hideo-Azuma-è-morto-il-mangaka-Recensione-Comparata-2019
Hideo Azuma (Nato a Urahoro, 6 febbraio 1950 – Morto a Tokyo, 13 ottobre 2019) ci ha lasciato il 13 ottobre 2019, all’età di 69 anni, dopo una lunga lotta contro il cancro all’esofago all’ospedale di Tokyo, il lutto in famiglia è stato un momento intimo, fatto in forma privata lontano dai riflettori.
La famiglia solo oggi, ha reso pubblica la sua morte.
Nel 1950 quando era molto giovane decide di trasferirsi a Tokyo, dove ha la possibilità di raggiungere il successo, lavora al fianco del mangaka Rentaro Itai, il suo debutto è nel 1969 e da allora ha realizzato molte opere a fumetti soprattutto di genere nonsense, sci-fi e sexy, come Futari to Gonin (Due ragazzi e cinque vicine di casa), Yakekuso tenshi (Un angelo disperato), Parallel kyoshitsu (La pazza aula parallela), Methyl-Metaphysik, Fujôri Nikki (Diario assurdo) con il quale nel 1979 vince il premio Seiun come miglior manga di fantascienza, un riconoscimento molto importante che segna in maniera rilevante la sua carriera.
In Italia, lo conosciamo per le serie a cartone animato degli anni’80 C’era una volta… Pollon (Pollon) e Nanà Supergirl (Nanako SOS), trasmessa sulla Mediaset, entrambe le sigle sono cantate da Cristina D’Avena.
Cartoni-animati-Pollon-e-Nanà-Supergirl-Sigla-Cristina-Davena-Recensione-Comparata-2019
I due cartoni animati, sono una trasposizione dai manga e nascono dalla penna geniale di Hideo Azuma, le due protagoniste al femminile Pollon e Nanà caratterialmente diverse tra loro, hanno in comune i poteri ed entrambe hanno lo scopo di rendere il mondo un posto migliore.
Già in Pollon si denota un richiamo al alcolismo da parte degli Dei dell’Olimpo che quando possono usano i fumi dell’alcool per i divertimenti, alleviare il dolore e quindi si potrebbe pensare che ne anche loro sono così perfetti.
Sia in Pollon e sia in Nanà la figura dello scienziato non è del tutto marginale, anzi è una costante che richiama l’utente a osservare il cartone animato come una possibile fuga verso nuovi mondi da scoprire.
Tra la fine degli ann’80 e l’inizio degli anni’90 Hideo inizia ad avere dei crolli, non è più operativo come fumettista, si dà all’alcool, cade nella morsa della depressione, per un periodo di tempo lascia il tetto coniugale e inizia la vita da vagabondo, dorme dove capita, quando può fa dei lavori umili.
Da questo disagio crea il suo ultimo capolavoro del 2005, pubblica il manga con il titolo Il diario della mia scomparsa, edito da J-POP.
Manga-Il-diario-della-mia-scomparsa-Hideo-Azuma-Recensione-Comparata-2019
Una struggente racconto autobiografico, di un uomo che perde le radici salde che la società gli impone, per navigare nel buio esistenziale e trovare qualche spiraglio di luce tra le tenebre della solitudine.
In chiusura dell’opera c’è l’intervista a Hideo Azuma realizzata da J-POP:
“Se si riesce a superare la fame e il freddo, la vita da senzatetto è piena di momenti piacevoli,
visto che si è completamente liberi, non si hanno obblighi, né limitazioni.”
Lucca 2019 Comics and Games ha assegnato il Premio Gran Guinigi, nella categoria Riscoperta di un’Opera: Il diario della mia scomparsa di Hideo Azuma per J-POP.
Conclusione
Hideo Azuma se non avesse realizzato l’ultimo lavoro Il diario della mia scomparsa, sicuramente la maggior parte dei lettori lo avrebbe ricordato per le sue opere C’era una volta…Pollon (Pollon) e Nanà Supergirl (NanKo SOS) che hanno reso i pomeriggi di tanti bambini spensierati e pieni di gioia.
21/10/2019
Lara Ceroni